Poliurea – identificare i danni
Negli ultimi anni sta sempre più prendendo piede il sistema poliurea nel settore delle impermeabilizzazioni perché, semplificando il concetto, basta solo spruzzare un materiale di varia miscela e la guaina viene rinnovata in tempi brevissimi, sia essa in posizione orizzontale che verticale e sulla maggior parte dei supporti. Avendo una rapida reazione ad essicazione, alta tenacità, alta resistenza all’usura, alto aggrappaggio e alta adesione alla maggior parte dei supporti, ecc., la poliurea viene utilizzata oltre alle impermeabilizzazioni anche nei più svariati settori come rivestimento di tubazioni per condotte, rivestimento anticorrosivo per ponti, rivestimento di parcheggi, rivestimento di piscine o acquari, riempimento di fessurazioni, rivestimento interno o esterno di serbatoi, rivestimento di vasche e condotte per il trattamento di rifiuti reflui, settore marino e automobilistico, ecc.
Al di là della qualità della poliurea dei produttori o dell’efficacia applicativa degli operatori altamente qualificati, in questa guida ci soffermiamo solamente sulle eventuali problematiche presenti nella poliurea applicata.
La poliurea, come tutti i rivestimenti, presenta delle anomalie che si possono facilmente individuare. Se si regola male la pompa di verniciatura o non si calcola l’umidità e la temperatura presente in relazione alla pompa o al materiale che si utilizza, si possono presentare sulla superficie delle anomalie come i microfori presenti nell’immagine a fianco.
Il perché si arrivi a questo risultato è una tematica che il produttore o l’applicatore del materiale conoscono già a priori e che cercano sempre di evitare che si manifesti.
Finche i fori sono grandi, possono essere individuati con una analisi visiva, mentre se i fori sono più piccoli, non possono essere individuati a occhio nudo.
Filmato dimostrativo su guaina a spruzzo.
L’utilizzo di un Buckleys Holiday Detector porta a individuare la presenza di questi microfori. Con questo strumento l’operatore spazzola la poliurea e quando c’è un microforo viene emessa una scarica elettrica e un suono d’allarme (vedi guida integrale del funzionamento dell’alta tensione).
Questo strumento sfrutta la resistenza dielettrica della poliurea che manca quando siamo in presenza di un foro perché non c’è il materiale. Poi, essendoci una potenza elettrica che esce dalla spazzola, questa potenza può essere regolata in funzione allo spessore applicato della poliurea. Dunque lo strumento può individuare le zone in cui è stata applicata maggior o minore poliurea.
Altre anomalie che si possono individuare sono la potenziale presenza di bolle, la prevedibile presenza di polveri varie all’interno del rivestimento o le presumibili lacerazioni varie sul lato inferiore del rivestimento.
La linea PD Buckleys Holiday Detector offre la funzione di regolazione della sensibilità che unita alla regolazione automatica della potenza in funzione allo spessore porta l’operatore a individuare facilmente queste anomalie. In più, il modello PD2-40 può portare una spazzola con larghezza fino 120cm per diminuire il tempo di verifica e cosi aumentare la produttività.
Strumento semplice da regolare e da usare.
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