int art guide

Tecnico qualificato in indagini non invasive

Negli ultimi anni c’è sempre un maggior aumento di offerta di tecnici nel settore civile delle indagini non invasive di danni in reti acqua, gas e fognatura e nelle costruzioni e in tale offerta riscontro sempre più una alquanto discutibile preparazione del tecnico. La tematica in questione è molto ampia perciò sento l’obbligo morale di chiarire il concetto di figura del tecnico specializzato in indagini non invasive al lettore di questa guida.
tecnico qualificato indagini non invasiveInnanzitutto preciso che al momento in Italia, nel settore delle indagini non invasive sopramenzionate, non c’è un “patentino” o abilitazione, un esame di stato, di regione, ecc. che qualifichi tale figura. L’unica tecnica in cui è previsto una non obbligatoria abilitazione è la Termografia, obbligatoria nel settore elettrico e industriale, obbligatoria o non obbligatoria a seconda della provincia o regione nel settore delle costruzioni e della tipologia di costruzione. In questo aspetto di mancanza di specifica normativa riferita alle indagini non invasive di danni, ci sono sempre nuovi tecnici che a volte possono arrivare anche da vari settori che non hanno nulla a che fare con la tematica in questione. Niente toglie che un nuovo tecnico che arriva da altri settori sia in grado di usare le tecniche e gli strumenti discussi, l’importante è che abbia seguito un adeguato percorso formativo.

 

Chiariamo i concetti di tecnica, qualità del tecnico e di qualità di strumentazione.

La tecnica nasce per soddisfare un bisogno o per risolvere un problema e si appoggia a uno strumento creato appositamente e utilizzato da un esperto secondo vari metodi e procedure.

Per capire meglio la tematica in questione si deve pensare a un frullatore in cui si miscelano gli ingredienti:
•    la tipologia del danno da ricercare
•    la tecnica che viene utilizzata per la ricerca del danno
•    il metodo e la procedura riferiti alla tecnica
•    la qualità della strumentazione
•    la qualità dell’operatore
Questi ingredienti sono gli aspetti che bisogna sempre valutare per risolvere positivamente il problema dell’individuazione del danno.
In altre parole, la tipologia del danno, la conoscenza della tecnica con i relativi metodi e procedure e la tipologia della strumentazione determinano la qualità dell’operatore e di conseguenza l’individuazione del danno.

La tipologia del danno
Il danno da ricercare e sempre diverso ed è molto soggetto all’ambiente circostante.
La stessa tipologia di danno da indagare richiede varie tecniche a seconda delle stagioni. Se il danno è “semplice”, l’operatore è in grado di eseguire l’indagine ed è bravissimo, addirittura un eroe, viceversa, se il danno è “complicato”, o l’operatore è qualificato perché formato, usa un adeguato metodo, ha una adeguata strumentazione per individuare il danno e soprattutto individua il danno e rimane bravissimo, o non individua il danno e passa a tecnico incapace e dà la colpa alla strumentazione che ha comperato.
Per esempio: La ricerca della rottura di un tubo idrico dentro un bagno è ben diverso rispetto alla ricerca della rottura di un tubo di una linea di antincendio, nel bagno, salvo casi particolari, l’operatore non ha bisogno di alta formazione o di sofisticata strumentazione mentre nell’indagine riguardante l’antincendio, la formazione, il metodo e la strumentazione fanno la differenza per il tempo e la precisione di esecuzione.
Altro esempio: L’infiltrazione da un tetto in pendenza visibile nel soffitto di una camera è ben diversa dall’infiltrazione da un giardino pensile visibile nel soffitto di un garage, nel primo caso, solitamente basta andare sopra il tetto mentre, nel giardino pensile, per non scavare da tutte le parti, l’operatore deve operare con adeguati metodi, specifiche procedure, apposite strumentazioni e con alta formazione.

La tecnica, i metodi e le procedure.
La tecnica che viene utilizzata deve essere idonea al danno da ricercare in concomitanza all’ambiente in cui si trova il potenziale danno.
Per esempio: Se il tubo dentro un bagno è di acqua calda, oltre al geofono o al rilevatore di gas tracciante, si può usare la termocamera salvo che la tubazione non sia coimbentata. La stessa termocamera può aiutare nell’infiltrazione da un tetto in pendenza ma è ben difficile che faccia individuare il punto di danno nel giardino pensile, perciò l’operatore dovrà accompagnare la termografia con altre tecniche per essere alla fine elogiato nell’individuazione del danno.
Non è la strumentazione che definisce la tecnica ma è la tecnica che si avvale di determinate strumentazioni con definiti metodi o con definite procedure. La tecnica non nasce con uno strumento, è lo strumento che si evolve negli anni ma la tecnica rimane la stessa, al massimo può cambiare il metodo o la procedura.
Per esempio: la perdita idrica solitamente viene individuata con la tecnica di ascolto e analisi del rumore tramite la strumentazione che può essere uno stetoscopio, un cacciavite, un geofono, ecc., certamente la strumentazione migliora la qualità dell’indagine, ma è sempre la conoscenza della tecnica, del metodo e della procedura che né determina la effettiva qualità dell’indagine.
La conoscenza della tecnica e dei relativi metodi e procedure è molto più importante rispetto alla qualità della strumentazione perché il problema di individuare il danno è sempre esistito e sempre esisterà mentre la tecnologia aumenta la qualità della strumentazione agevolando il tecnico nell’indagine e proporrà nuovi metodi o nuove procedure. Conoscere la tecnica significa capire se è il momento ideale per eseguire l’indagine, ci indica i pregi e i difetti della strumentazione in uso, ci impone la situazione ideale per eseguire quella tecnica, cioè, affinché si riesca a usare quella determinata tecnica e i relativi metodi e procedure bisogna che l’ambiente abbia determinate caratteristiche.

La qualità della strumentazione
Certamente negli ultimi decenni, la tecnologia ha fatto passi da gigante nel rapporto di qualità prezzo degli strumenti e nel futuro ne farà altri. Pensiamo a oggi che si può comperare uno strumento a minori soldi o allo stesso prezzo di uno strumento di 10 anni fa che aveva un quinto delle funzioni standard riscontrabili al giorno d’oggi. La strumentazione di ultima generazione migliora o innova i metodi e le procedure, agevola il lavoro del tecnico e diminuisce la tempistica dell’indagine, sempre che l’operatore ne sia adeguatamente addestrato.
Un errore tipico è quello di essere sicuri che quando si compera uno sofisticato strumento di alta fascia si diventi un tecnico qualificato a eseguire l’indagine. Molto spesso trovo tecnici che hanno comperato strumentazioni alquanto costose convinti di fare alte performance e non conoscono bene la tecnica e i relativi metodi e procedure per la quale tale strumentazione è stata creata con il rischio di parcheggiare poi la strumentazione in magazzino. In Italia, come detto all’inizio, non c’è un “patentino” in merito, perciò, allo stesso tempo, spesso non c’è una adeguata formazione. La formazione dell’uso della strumentazione è diversa dalla formazione della tecnica e dei relativi metodi e procedure riferiti alla strumentazione. Molti strumenti hanno simili funzionalità che rispecchiano le esigenze della tecnica che rimane sempre la stessa, però tali funzionalità innescano una variabilità di metodi e di procedure. La qualità e l’efficienza della strumentazione vanno a disciogliere l’inclinazione italiana alla costante ricerca del prezzo basso.

La qualità del tecnico
Diciamo a priori che tutti i pretendenti alla individuazione del danno sono qualificati nell’attività di indagine perché si propongono come super tecnici specializzati a risolvere il problema e perché hanno comperato la strumentazione di ultima generazione.
Dal nostro punto di vista, la qualità del tecnico si misura sulla formazione che ha inizialmente ricevuto, sull’esperienza maturata negli anni e sulla qualità della strumentazione che usa, perciò:
•    la formazione non può essere definita in una sola dimostrazione della strumentazione o in accenni della tecnica, a volte, a seconda della tecnica, la formazione può durare molti mesi.
•    l’esperienza maturata dal tecnico negli anni deve nascere da buone basi in cui egli conosce il perché delle indicazioni della strumentazione e non solo l’aspetto esecutivo in quanto le variabili dell’area di indagine sono tante.
•    la strumentazione acquistata deve essere adeguata alle esigenze dell’ambiente del danno, molto spesso si riscontrano tecnici che adottano strumentazioni non adeguate all’individuazione del danno.

Moltissimi anni fa, visto che gli operatori erano pochi, allora un tecnico auto definitosi qualificato poteva anche sbagliare la ricerca del danno, fortunatamente negli ultimi anni no. L’operatore qualificato trova sempre il danno avvalendosi della sua adeguata formazione e strumentazione. Molto spesso mi viene comunicato dai miei clienti che hanno eseguito una indagine e individuato il danno dopo che un altro tecnico aveva provato a risolvere lo stesso problema.

Un tecnico che compera la strumentazione e ha una bassa formazione sarà qualificato a individuare danni semplici, con il tempo acquisirà professionalità e individuerà danni meno semplici. Molto spesso il fallimento dell’indagine è dovuto alla mancanza di formazione del tecnico e produce costi maggiori al committente.
Per esempio: se il tecnico sbaglia l’individuazione del danno nell’antincendio si rischia di sbancare molti metri di terra in più rispetto al classico metro, lo stesso vale nel giardino pensile sopramenzionato, maggiore sbancamento che poteva essere evitato se il tecnico avesse calcolato a priori le eventuali variabili dell’ambiente perché conosce il mixer di tecnica, metodi, procedure e strumentazione.

Rapporto tra strumentazione e tecnica
Come detto, l’analisi dell’ambiente in cui si trova il danno, la qualità di formazione nella tecnica riferita all’ambiente del danno, la qualità della strumentazione, fanno sì che il tecnico individui il danno. Molto spesso, a occhi inesperti, il marchio della strumentazione utilizzata viene associata alla qualità del tecnico. Di fatto il tecnico individua il danno perché è formato nella tecnica e usa quella determinata strumentazione per i vantaggi metodologici e procedurali derivanti. Il tecnico può tranquillamente usare altri strumenti e aver lo stesso successo nell’individuazione del danno. Non è detto che, perché il tecnico usa quel marchio sia in grado di eseguire l’indagine che gli è stata commissionata. Succede spesso che un tecnico viene considerato valido quando propone una tecnica o una strumentazione riferita a un brand specifico, poi si scopre che questo tecnico non era all’altezza del marchio della strumentazione che ha usato. Spesso viene anche interpretata una tecnica o definito uno strumento come inopportuni perché il tecnico non è in grado di usarli. La tecnica e lo strumento sono validi ma è il tecnico che non è capace.

Molti anni fa mi sono trovato con il blocco della vendita di una tipologia di strumentazione perché i “tecnici” che usavano strumenti simili non riuscivano a trovare determinati danni, perciò il mio cliente mi diceva che la strumentazione che gli proponevo non funzionava. Capito il perché di questa sua convinzione, allo stesso cliente ho spiegato la tecnica e i vantaggi e svantaggi della strumentazione che gli vendevo, facendogli capire per bene le differenze che gli proponevo in strumentazione e in qualità formativa rispetto al tecnico che aveva visto eseguire l’indagine. Questo mio cliente, addirittura dopo tanti anni, non vuole passare alla nuova versione di quella strumentazione comperata all’epoca perché in questi anni ha avuto tante soddisfazioni.

In Italia, a differenza di altri stati europei, quando un nuovo tecnico compera uno strumento, dice spesso che sa già usare la strumentazione solo perché ha visto simili strumentazioni in uso da altri tecnici e lui non è di meno. Di fatto, certi strumenti sono facili da usare e a impostare, ma la non conoscenza della tecnica e dei relativi metodi e procedure porta l’utilizzatore a eseguire indagini sbagliate. Il nuovo tecnico non conosce le effettive generali esigenze della tecnica per individuare i futuri danni perché guarda solo il prezzo della strumentazione che andrà a usare e spesso si appoggia ai vari nuovi formatori a cui interessa solo la vendita di strumentazione, a volte costruita in chissà quale paese. Più avanti, dopo l’ennesima incongruente indagine, o appoggia lo strumento acquistato in magazzino o cerca di rivenderlo o lo usa solo nelle indagini semplici o ecc.

Per questa riscontrata situazione generale specifica alla tematica in questione, da anni è stata creata una adeguata formazione diversificata in seminari, in workshop, in corsi, in percorsi formativi personalizzati su singoli strumenti, su singole tecniche, su specifici metodi, su determinate procedure e su singole tematiche di danni.

Formazione significa conoscenza!

Altre guide,

Guide

o formazione.

Corsi Standard

Formazione avanzata

 

 

int art aggiornamento 

gd assistenza whatsappgd assistenza skype

gd assistenza tecnicagd assistenza commerciale

Inviaci la tua richiesta in merito alla presente guida.

Settore 
  Professionista    Gestore    Industria    Rivenditore    Impresa    Altro  
Ditta 
Indirizzo Completo 
Persona di Riferimento 
Email 
Telefono o Cellulare 
Oggetto 
Richiesta di 
  Essere Contattato    Documentazione    Consulenza    Prezzo    Altro  
Per favore inserire questo testo nel riquadro sottostante vrtaxlfu Aiutaci a prevenire lo SPAM!
    

Tags: Ricerca perdite idriche, Ricerca perdite gas, Collaudo guaina, Ricerca infiltrazioni guaina, Guide

© Copyright - La riproduzione, la pubblicazione e la distribuzione, totale o parziale, di tutto il materiale contenuto in questo sito sono espressamente vietate. Qualunque copia, anche parziale, non autorizzata dei contenuti del presente sito, sarà perseguita a termini di legge.